Qualche settimana fa stavo parlando del fatto che tengo corsi di inglese e che ogni volta devo pensare a un programma diverso e mi è stato detto: “Beh, ma l’inglese è inglese”.
Sul momento questa frase mi ha fatto sorridere ma ripensandoci mi ha anche fatto riflettere e da qui la decisione di scrivere questo articolo.
Esiste un solo inglese?
Dal punto di vista puramente linguistico, la risposta è no. Tutti noi ci siamo imbattuti in accenti diversi a seconda della persona che stavamo ascoltando e forse le differenze più note sono quelle tra British e American English, anche se si tratta comunque di una generalizzazione. Esistono tanti inglesi quante sono le varianti parlate di questa lingua.
I corsi di inglese(i)
Se è vero che la struttura di base della lingua rimane la stessa, non possiamo però dire che l’inglese che si usa per le negoziazioni commerciali sia lo stesso usato per viaggiare o per parlare di moda.
In base quindi allo scopo e alla situazione in cui verrà usato, in ogni corso ci si concentrerà su un aspetto specifico della lingua inglese.
Ti faccio un esempio concreto: tengo corsi a professionisti sanitari che devono intervenire in convegni medici e con loro mi concentro sulla terminologia specifica e su uno stile formale da tenere di fronte a una platea. Allo stesso tempo formo futuri professionisti della moda, che invece è un ambito altrettanto tecnico ma molto più informale.
Posso dire che ogni corso che tengo ha un programma diverso, perché le persone hanno esigenze professionali specifiche e le situazioni in cui useranno l’inglese saranno estremamente diverse.
E i corsi di Business English?
Si potrebbe pensare che il Business English sia già una sottocategoria molto specifica. In realtà, si intende l’inglese usato per scopi commerciali/lavorativi.
Anche qui è chiaro che, a seconda del settore in cui opera l’azienda e del ruolo e mansioni di ciascuno all’interno dell’azienda, il corso di Business English toccherà argomenti diversi.
Un esempio molto chiaro è la differenza tra chi si occupa della produzione e i commerciali: i primi avranno necessità di comunicare in modo preciso usando il linguaggio tecnico del loro settore, i secondi invece avranno come obiettivo quello di interagire con potenziali clienti stabilendo una relazione. In questo caso nei miei corsi mi concentro molto sul cosiddetto small talk, cioè quelle chiacchiere per rafforzare la relazione e instaurare la fiducia reciproca.
Il General English
Arriviamo infine al General English. Devo ammettere che non pensavo ci fosse una grande richiesta di questo tipo di corsi e invece negli ultimi mesi ne ho tenuti un paio. Per intenderci, sono i corsi di lingua inglese non specialistici, che non si concentrano su un aspetto particolare ma trattano argomenti generici di vita comune a diversi livelli (base, intermedio, avanzato).
In questo caso a fare la differenza sono i partecipanti: a seconda delle persone che mi sono trovata davanti, ho adattato il programma e il tipo di attività proposte. Spesso chi frequenta questi corsi ha già svolto corsi in passato e vuole riprendere la lingua per interessi personali o prospettive future.
Questi corsi hanno spesso una composizione eterogenea per esperienze professionali, di studio e di vita. Da un lato rende impegnativo trovare una modalità che possa soddisfare tutti, dall’altro ciascun partecipante porta il suo bagaglio e partecipa in maniera attiva arricchendo il corso.
Come scegliere il corso giusto
In definitiva, esistono tanti inglesi quante le situazioni in cui ci troviamo a usare questa lingua. Per questo è importante mettere a punto i propri obiettivi prima di iscriversi a un corso per poter scegliere quello più in linea con le proprie esigenze. Altrimenti si rischia di avere la sensazione di non imparare, quando ci si sta solamente focalizzando su qualcosa che magari non è la priorità in quel momento!
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